... con Andrea Borgogni, Allenatore ASD Rassina

Andrea Borgogni :" Ripartire ? E' difficile per i campionati professionistici, figuriamoci per i dilettanti!. Trovo improbabile che questo possa accadere”
14.04.2020 21:37 di Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: Ufficio Stampa ASD Rassina
... con Andrea Borgogni, Allenatore ASD Rassina

ANDREA BORGOGNI MISTER PRIMA SQUADRA RASSINA Il tecnico della prima squadra vive questo momento di stop in maniera apparentemente normale. Il suo lavoro di autista di autobus, gli impone una certa continuità e se pur con le dovute precauzioni, tutto sembra procedere come prima anche se,ovviamente il numero dei passeggeri è contingentato.Molti dubbi , da parte sua , sulla ripresa del campionato vista la priorità della salute di tutti i protagonisti che andrebbe garantita con uno standard che ben poche società dilettantistiche sarebbero in grado di effettuare viste anche le difficoltà dei club professionistici dove anche la serie A fatica a riprendere il proprio cammino.

Nonostante il coronavirus, continui a lavorare? “Si, a Subbiano il servizio continua a funzionare anche se , a volte, si gira a vuoto e direi per fortuna, perché se si viaggiasse a pieno regime, vorrebbe dire che la gente continua a muoversi nonostante i divieti e questo sarebbe davvero un problema. Sono cambiate le modalità di servizio nel senso che c’è un numero stabilito di persone che possono salire mantenendo le distanze stabilite e questo è per certi versi rassicurante anche se, da parte mia, la paura, in un momento come questo che viviamo, rimane sempre elevata”.

Hai più tempo libero rispetto al passato? “Purtroppo si nel senso che al momento non c’è più il calcio e quindi ho più tempo per stare a casa dove c’è sempre qualche cosa da fare . Di questi tempi, non è poi così male visto che fuori c’è un nemico nascosto che fa veramente paura”.

Quando è stato decretato lo stop, avresti mai pensato ad una situazione di questo tipo? “Sinceramente, quando venne fuori il problema, visto che eravamo diventati il secondo paese per numero di contagi, mi aspettavo che venissero adottate certe precauzioni. Andando avanti la preoccupazione è aumentata poiché sono cresciuti i contagi ed i morti a livello esponenziale. E’diventato tutto un pericolo a cominciare da cosa tocchi e cosa respiri”.

La tua squadra era in fase ascendente. Quale è stato il segreto di quella lunga serie di risultati positivi?  “Direi, per quello che mi riguarda, che non abbiamo mai smesso di fare le cose che volevamo fare assieme a tutto il mio staff. Ho impostato una filosofia di gioco che con costanza e applicazione è diventata poi anche quella di tutto il gruppo di lavoro compresi i giocatori. Rispetto alle otto partite dove abbiamo ottenuto sette successi ed un pari, direi che siamo stati bravi a fare certe cose anche se c’è stata anche una piccola componente di fortuna che però, come si suol dire, aiuta gli audaci!Mi dispiace che in certe situazioni sono stato criticato per delle cose che nel campionato possono capitare. Un torneo che si è rivelato difficile per tutti sino a quando abbiamo giocato, tatticamente imprevedibile ma la nostra forza è derivata da uno spogliatoio sempre compatto e pronto a lottare “.

C’era o c’è realmente la possibilità di vincere il campionato? “Probabilmente un mese fa pensavo che qualche cosa di impossibile poteva accadere anche se erano rimaste sei gare tutte abbastanza difficili. La squadra più in forma, in certi casi, ha buone possibilità di ottenere risultati positivi e dimostrare quel qualche cosa in più nei 95 minuti di gara. Finalmente poi erano anche rientrati giocatori importanti da infortuni e la rosa a disposizione era comunque competitiva . Non so se si ripartirà perché è comunque pericoloso ma le ambizioni non mancano anche se avremo davanti un altro campionato con sei partite e con situazioni che potrebbero cambiare anche per le altre squadre”.

Secondo te, esiste la possibilità di una ripresa del torneo? “A oggi che siamo ad Aprile, mi auguro che la situazione migliori. Andremo avanti a piccoli step, un passo alla volta e con nuove regole".

Come si fa a ripartire in questo contesto? E’ difficile per i professionisti, figurarsi per i dilettanti! Trovo improbabile che questo possa accadere”.

Dopo questa brutta esperienza, il calcio dilettanti , a tuo avviso, riprenderà come prima? “Secondo me no perché era tutto legato alla voglia e alla disponibilità di piccoli imprenditori e a quella dei presidenti che vanno a cercare i soldi necessari per svolgere l’attività. La cosa mi dispiace ma non vedo al momento grande possibilità Mi auguro che riparta così come tutto il sistema Italia in tutte le su componenti”.

Potremmo registrare defezioni di società che potrebbero aprire la possibilità a nuovi scenari, magari ad eventuali promozioni… “Non posso fare valutazioni su problematiche tutte in divenire. Non so chi avrà la forza di ripartire e con quali ambizioni . Ci sono deficit in serie A a maggior ragione ce ne saranno tra i dilettanti nella ricerca delle risorse necessarie. Se ci saranno squadre che spariscono, le valutazioni le farà la federazione ma ora è assolutamente prematuro parlarne”.