Matteo Salvini, calcio nel mirino: 'I club paghino l'ordine pubblico negli stadi'

Sicurezza negli impianti sportivi, il vicepremier è categorico: 'Non è una spesa che deve ricadere sugli italiani'.
12.10.2018 15:23 di Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: it.blastingnews.com/
Matteo Salvini, calcio nel mirino: 'I club paghino l'ordine pubblico negli stadi'

I club del massimo campionato non la prenderanno bene, anche perché non è una proposta nuova e nel recente passato è stata bocciata a larga maggioranza dai vertici del calcio italiano. Nel corso di una diretta su Facebook, nell'ambito delle 'voci' che intende inserire nel decreto sicurezza Matteo Salvini passa all'assalto frontale dei club, chiedendo a gran voce di contribuire alle spese legate all'ordine pubblico ed alla sicurezzaall'interno e fuori dagli stadi, nei giorni in cui si giocano le partite di campionato. La soluzione indicata dal ministro dell'Interno sta nel destinare parte degli incassi al pagamento delle spese relative alla sicurezza.

'Le forze dell'ordine gestiscono l'ordine pubblico negli stadi, chi paga? Noi, voi'

Tra le iniziative che Salvini intende inserire del decreto, pertanto, anche il pagamento delle spese relative all'ordine pubblico negli stadi. "Le forze dell'ordine sono impegnate a gestire l'ordine pubblico negli stadi, ogni domenica. E chi paga? Noi, voi", sottolinea il vicepremier su Facebook e da qui parte la proposta. "Chiederemo alle società di destinare tra il 5 ed il 10 per cento dei loro incassi alla gestione dell'ordine pubblico, perché non è giusto che lo paghino gli italiani. Loro - ha aggiunto - pagano i calciatori milioni di euro e dunque hanno un patrimonio sufficiente per contribuire alla sicurezza neglli stadi".

Salvini ha ripreso una vecchia proposta di Matteo Renzi

Una rivoluzione in arrivo? Una svolta epocale? In realtà una minestra riscaldata il cui sapore non venne mandato giù dai presidenti dei club del massimo campionato dai quali giunse una bocciatura su tutta la linea.

Perché alla fine Salvini non fa altro che riprendere una vecchia proposta del governo Renzi, per giunta dell'ex premier in persona. L'allora presidente del Consiglio dei ministri, infati, aveva proposto l'introduzione di questa norma nel decreto legge sugli stadi, una richiesta formulata direttamente alle società di calcio di un contributo per supportare i costi relativi alla sicurezza ed all'ordine pubblico durante le gare di campionato. I club si misero letteralmente di traverso. I presidenti di quel periodo della Lega A, Lega B e Lega Pro, nelle persone di Maurizio Beretta, Andrea Abodi e Mario Macalli, spalleggiati da Carlo Tavecchio che rivestiva il ruolo di presidente della FIGC, si opposero seccamente al provvedimento. Secondo i vertici del calcio italiano, era improponibile una spesa del genere per i club perché avrebbe gravato in maniera eccessiva sul bilancio. La proposta di Matteo Renziera relativa ad una quota tra l'1 ed il 3 per cento degli introiti da botteghino, fu detto a chiare lettere che le società non erano in grado di pagarla. Nel caso di Salvini, la quota sale sensibilmente e la risposta da parte del mondo del calcio italiano sembra piuttosto scontata.