L' Editoriale di Romina Ermini dedicato a Sinisa Mihajlovic

La palla si alza e poi scende, da centrocampista avanzato fino a difensore centrale, dalla fascia sinistra fino al centro della difesa, da ricoprire ruoli di impostazione, fino a rappresentare la saracinesca del team.
17.12.2022 13:28 di  Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: Romina Ermini
L' Editoriale di Romina Ermini dedicato a Sinisa Mihajlovic

Potenza, costanza, precisione, un combattente nato, un giocatore che man mano perfeziona le sue doti e ci incanta con la sua tecnica, nonché la sua rincorsa breve, potente e sempre in netto miglioramento e sorprendente. 

Ebbene sì, costantemente dotato di un carattere forte, sempre intenzionato a sollecitare, incoraggiare, i propri giocatori e spingerli a migliorare e tirar fuori gli attributi, non a caso veniva soprannominato il sergente. 

"... A ME NON PIACEVA GIOCARE A CALCIO, A ME PIACEVA SOLO CALCIARE E MI RICORDO CHE ANDAVO, FACENDOMI DUE KM A PIEDI, A UN CAMPO DOVE C'ERA UNA PORTA GRANDE SENZA RETE E MI METTEVO LÀ E PER 4-5 ORE METTEVO IL PALLONE DA UNA PARTE, TIRAVO, LA PALLA ANDAVA DALL'ALTRA PARTE ANDAVO DI LÀ E TIRAVO DA QUELLA POSIZIONE. COSÌ PER 4-5 ORE A TIRARE SEMPRE... "

Più rileggo le sue frasi, più ammiro il collegamento tra quello che era il suo lavoro e la sua vita privata.

La tenacia con cui stava in campo, sia da calciatore che da mister e quella costanza e speranza che ha portato fino all'ultimo respiro.

Quella forza, quel coraggio che sin dal 2019 ci ha trasmesso, quelle affermazioni che rilasciava alla sua squadra, il Bologna, per sostenere e rincuorare i suoi "allievi" e tifosi, un maestro di vita che ci ha fatto riflettere sul significato della parola "vita", parola semplice, ma piena di sfumature e contenuti che solo noi possiamo gestire, se la salute ce lo permette.

".. NON RINNEGO NULLA DI CIÒ CHE HO VISSUTO, MA MI PIACE SCOPRIRE ANCHE TUTTO CIÒ CHE NON CONOSCO. E SE FARSI AMARE DA CHI GIÀ TI AMA È FACILE, TROVO STIMOLANTE ANCHE CONVINCERE CHI MAGARI È PREVENUTO O VUOLE METTERTI ALLA PROVA..."

Purtroppo questa maledetta malattia sembrava metterlo continuamente in campo... E lui rispondeva dando tutto se stesso e continuando ad incoraggiare le persone accanto, fino a che questa partita purtroppo è terminata con una grave sconfitta. 

"... HO SCOPERTO UNA PARTE DI ME CHE NON CONOSCEVO: VIVO TUTTO PIÙ INTENSAMENTE. MI GODO OGNI ISTANTE E HO IMPARATO A CONTARE FINO A 6-7, PRIMA DI ARRABBIARMI, SO CHE POSSO ARRIVARE A 8. A 10 NON CHIEDETEMELO, NON È ROBA PER UN UOMO COME ME...." 

Parole del genere fanno veramente venire i brividi... 

Il solo pensiero di aver lasciato una moglie bellissima ed intelligente, con la quale ha rappresentato l'esempio del vero amore, è veramente angosciante... 

Dei figli splendidi, che gli stavano regalando il seguito della sua vita, perché questo rappresentano i nipoti, invece, questa nemica bastarda non ha voluto farglieli godere. 

"... QUANDO CALCIO IMPRIMO MOLTA FORZA: LA PALLA SI ALZA POI SCENDE ALL'IMPROVVISO...."

Questa penso sia il pensiero più adatto  per concludere.... Impegniamoci a vivere, a dare tutto ciò che possiamo ai nostri cari, mettiamo tutta la potenza possibile in questo calcio alla vita, semplicemente perché, è vero, la palla si alza, poi ci coglie di sorpresa, scende improvvisamente e cosa succederà, entrerà in rete o dovremo continuare a provarci? Io penso che finché non arriva il triplice fischio non dobbiamo mai mollare! 

Questo ci ha insegnato Sinisa Mihajlovic. 

Ciao angelo!