Arezzo di Carattere: Il 7.5 Che Consolida La Vetta
La Valutazione Collettiva: Arezzo, Undici Cuori e Una Sola Idea di Gioco
Voto di Squadra: 7.5
Contro una Sambenedettese compatta e insidiosa, l'Arezzo ha messo in campo non la partita più brillante dell'anno, ma sicuramente una delle più mature e cattive. Il voto 7.5 premia una prestazione di grande carattere e applicazione tattica.
La squadra ha mostrato due volti distinti e vincenti: la pazienza e l'equilibrio nel primo tempo, e la determinazione glaciale nella ripresa, culminata nell'episodio che ha sbloccato il match. Non è stata una vittoria di goleada, ma una di quelle che pesano tantissimo in classifica, ottenuta con la testa e con la capacità di soffrire quando necessario (come sul brivido finale con Dalmazzi). L'Arezzo ha dimostrato di essere una vera macchina da punti, capace di trovare il modo di vincere anche quando l'ingranaggio non gira alla perfezione.
I Migliori in Campo: Le Punte di Diamante Collettive
Anziché assegnare voti a tutti, evidenziamo i giocatori che hanno rappresentato i punti di eccellenza della prestazione collettiva, determinando il successo.
Mattia Pattarello: L'Eroe Incontenibile
Il numero 10 è l'anima tecnica e offensiva di questa squadra. È suo il guizzo che provoca l'espulsione di Tosi e, con freddezza glaciale, è suo il rigore trasformato. Pattarello non è solo un finalizzatore, ma l'innesco dinamico della manovra. La sua velocità e la sua capacità di calciare sotto pressione sono una risorsa fondamentale.
Gilli e Chiosa: La Diga di Ghiaccio
La vittoria si costruisce anche dietro. La coppia centrale difensiva ha offerto una prova di solidità granitica. Gilli è stato cruciale con il suo contrasto decisivo nel primo tempo su Sbaffo (anche se l'azione era già stata fermata), mentre Chiosa ha comandato l'area con autorità. Hanno neutralizzato la fisicità di Eusepi e le folate della Samb, garantendo a Venturi una giornata di relativa tranquillità.
Varela e Mawuli: Il Lavoro Sporco di Qualità
Varela, schierato da "falso nueve" per necessità, è stato prezioso. Il suo merito non è solo nell'aver servito l'assist per il rigore, ma nell'aver dato profondità intelligente e aver legato i reparti, un lavoro indispensabile in assenza di un centravanti di ruolo. Mawuli, invece, è stato il motore inesauribile del centrocampo: quantità, contrasti vinti e incursioni (come quella che ha portato all'annullamento del gol nel primo tempo).
Menzione Speciale: Mister Cristian Bucchi
L'Architetto della Mentalità
Menzione d'onore obbligatoria per Cristian Bucchi. In un periodo segnato da infortuni pesanti (Cianci su tutti) e con pedine chiave (Ravasio) non al 100%, l'allenatore ha dimostrato una gestione del gruppo squadra e una lucidità tattica semplicemente ottimali.
Bucchi è riuscito a:
Mantenere alta la concentrazione in un gruppo costretto a giocare con moduli e interpreti diversi.
Trasformare l'emergenza in risorsa, inventando una manovra offensiva basata sulla mobilità e non sulla fisicità.
Indovinare il cambio decisivo (Iaccarino per Chierico) che ha dato la scossa all'inizio della ripresa, portando di fatto all'azione del rigore.
Il suo lavoro non è solo tecnico, ma di psicologia e motivazione. Ha infuso nella squadra una mentalità vincente che le permette di trovare sempre il modo di portare a casa il risultato, consolidando un cammino che è, al momento, ineccepibile.
