Crisi Azzurra: È Tempo di Cambiare Guida Tecnica?

È il Caso di Cambiare Guida Tecnica?
La questione del cambio di guida tecnica è sempre delicata e complessa, soprattutto dopo una sola partita. Tuttavia, una sconfitta così netta contro la principale concorrente per il primo posto, unita a una prestazione così deludente, accende un campanello d'allarme significativo.
Luciano Spalletti è arrivato con l'entusiasmo e la credibilità derivanti dallo Scudetto con il Napoli. Tuttavia, la Nazionale è una realtà diversa, con meno tempo per lavorare e la necessità di plasmare un gruppo con calciatori che arrivano da contesti differenti. La prestazione di Oslo suggerisce che il suo messaggio e la sua idea di gioco non sono ancora stati assimilati appieno, o che forse non sono adatti a questo gruppo di giocatori.
Considerando la situazione attuale di Claudio Ranieri, le notizie indicano che, pur avendo terminato la sua ultima esperienza da allenatore con la Roma a fine stagione (Giugno 2025), assumerà un ruolo dirigenziale come "Senior Advisor" della società giallorossa. Ha dichiarato di voler chiudere la sua carriera da allenatore e di voler vedere il mondo oltre il calcio, pur avendo accettato di fare da consulente alla Roma. Quindi, un suo ritorno in panchina, specialmente a breve termine e per la Nazionale, appare molto improbabile e in contrasto con le sue recenti dichiarazioni e i suoi nuovi impegni.
Riflessioni su un Eventuale Cambio
Se la Federazione dovesse optare per un cambio, dovrebbe valutare attentamente i pro e i contro:
Pro del Cambio:
Scossa all'ambiente: Un nuovo allenatore potrebbe portare una nuova energia e mentalità, necessaria per superare il trauma di questa sconfitta.
Nuove idee tattiche: Un tecnico diverso potrebbe proporre un modulo o una filosofia di gioco più adatta alle caratteristiche dei giocatori a disposizione o alle esigenze della Nazionale.
Psicologia del gruppo: Un cambio potrebbe resettare la pressione e la negatività accumulate, permettendo ai giocatori di ripartire con una mente più libera.
Contro del Cambio:
Poco tempo: Mancano poche partite alla fine delle qualificazioni. Un nuovo allenatore avrebbe pochissimo tempo per imporre le sue idee e preparare la squadra.
Instabilità: Un cambio così rapido potrebbe essere percepito come un segno di instabilità e panico, minando ulteriormente la fiducia.
Costo: La Federazione dovrebbe affrontare i costi di un esonero e di un nuovo ingaggio.
Alternative a Spalletti (ipotetiche, dato il contesto)
Escludendo Ranieri per i motivi citati, le alternative potrebbero essere diverse, dividendosi tra blasonati ed emergenti:
Allenatori Blasonati (e attualmente disponibili o con situazioni da valutare):
Antonio Conte: Conosciuto per la sua capacità di motivare i gruppi e dare un'identità tattica forte. Il suo 3-5-2 potrebbe essere un'opzione, ma richiede tempo per essere assimilato e potrebbe scontrarsi con le attuali assenze. Spesso chiede pieni poteri.
Roberto De Zerbi: Un allenatore con una filosofia di gioco ben definita e un calcio propositivo. Tuttavia, potrebbe aver bisogno di tempo per imporre le sue idee e non ha esperienza di nazionali.
Massimiliano Allegri: Abituato a gestire grandi club e pressioni, è un tecnico pragmatico e attento alla fase difensiva. Potrebbe portare ordine e solidità, ma il suo stile di gioco a volte è meno apprezzato per lo spettacolo.
Allenatori Emergenti/Confermati:
Vincenzo Italiano: Ha dimostrato di saper valorizzare i giovani e proporre un calcio offensivo. La sua esperienza in squadre medio-grandi potrebbe non essere sufficiente per una Nazionale con le pressioni del Mondiale.
Conclusione
La sconfitta contro la Norvegia è un durissimo colpo. È fondamentale che la Federazione e Spalletti facciano un'analisi onesta e approfondita di ciò che non ha funzionato. Un cambio immediato di guida tecnica, a meno di situazioni interne insostenibili, è un'opzione drastica che porta con sé rischi.
L'Italia ha ancora sette partite per rimediare, ma il margine di errore è quasi nullo. La priorità assoluta deve essere quella di ritrovare solidità difensiva, intensità a centrocampo e idee in attacco. Se Spalletti e il suo staff riusciranno a infondere questo cambiamento in tempi brevi, allora la fiducia potrebbe essere rinnovata. Altrimenti, la prospettiva dei playoff, che tante sofferenze ha già causato in passato, diventerà una realtà sempre più concreta. La scelta del CT è cruciale, ma lo è altrettanto la reazione di tutto il gruppo.