Arezzo in Festa: Il San Giuliano Conquista lo Storico Torneo "Il Bastardo"

Dal gol di La Ferla alla risposta di Islam, una partita equilibrata che ha visto il San Giuliano emergere nella lotteria finale, riscrivendo la storia del torneo che porta il nome dell'antico paese.
22.07.2025 20:59 di  Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: La Redazione di Sport a Km 0
Arezzo in Festa: Il San Giuliano Conquista lo Storico Torneo "Il Bastardo"

11°esima Edizione del Torneo “Il Bastardo” , Finale : Pieve al Toppo – San Giuliano 1 – 1 ( dcr 5 – 6)

Arbitro : Sig. Ciro Panariello, Assistenti : Andrea Cappini e Moreno Fucci del Settore UISP Arezzo

Marcatori : 30’ La Ferla, 39’ Islam

Rigori : San Giuliano : La Ferla, Romeo Voja ( Parato), Vanneschi, Fragalà, Rosadi ( Parato), Gambini. Pieve al Toppo : Tani, Veltroni ( alto), Milighetti, Scichilone ( parato), Isla, Claudi Arapi ( fuori).

Un Trionfo di Sport e Passione ad Arezzo: Il San Giuliano Conquista "Il Bastardo"

Arezzo ha vissuto una serata indimenticabile, culminata nella finale dell'undicesima edizione del prestigioso torneo "Il Bastardo", che ha visto contrapporsi Pieve al Toppo e San Giuliano in una sfida carica di emozioni e risoltasi ai calci di rigore con il punteggio di 1-1 (6-5 dcr). La gara, magistralmente diretta dal signor Ciro Panariello, affiancato dagli assistenti Andrea Cappini e Moreno Fucci del Settore UISP Arezzo, ha offerto uno spettacolo di sport e passione autentica.

La Cronaca di una Finale Vibrante

Il primo tempo ha visto il San Giuliano partire forte, trovando il vantaggio al 30' con il bomber Andrea La Ferla. Un gol da manuale, il suo dodicesimo personale in questa edizione 2025 del torneo, frutto di tempismo, movimento di gioco e un innato fiuto per la porta. Un vero capolavoro che ha incendiato il pubblico.

Il Pieve al Toppo, tuttavia, non si è mai arreso. Con una reazione veemente e immediata, ha saputo reagire allo svantaggio, trovando il pareggio al 39' con una splendida giocata di Islam. La punta di diamante del gruppo allenato da mister Manuel Branchi ha dimostrato ancora una volta il suo valore, regalando ai suoi la rete del pari.

Nella ripresa, mister Branchi ha rimescolato le carte, spingendo la sua squadra all'offensiva con una gestione oculata dei cambi, assediando l'area avversaria. Nonostante la pressione del Pieve al Toppo, il San Giuliano ha messo in mostra una crescita notevole, specialmente nella fase difensiva. La retroguardia, ben diretta dall'esperto portiere Landini, ha resistito agli assalti avversari, dimostrando solidità e compattezza.

La Lotteria dei Rigori e il Trionfo del San Giuliano

Con il punteggio in parità al triplice fischio del signor Panariello, la finale si è decisa ai calci di rigore, una vera lotteria che ha tenuto tutti col fiato sospeso. Per il San Giuliano sono andati a segno La Ferla, Vanneschi, Fragalà, Gambini, mentre Romeo Voja e Rosadi hanno visto le loro conclusioni parate.

Il Pieve al Toppo ha avuto meno fortuna dagli undici metri. Dopo i gol di Tani, Milighetti e Isla, sono stati fatali gli errori di Veltroni (conclusione alta) e Claudi Arapi (fuori). Decisivo è stato ancora una volta il portiere Landini del San Giuliano, che ha neutralizzato la conclusione di Scichilone, rendendosi protagonista assoluto.

Grazie a una maggiore freddezza e cinismo dagli undici metri, il San Giuliano ha così conquistato per la prima volta nella sua storia il torneo "Il Bastardo". Un nome che evoca storia e tradizione, in quanto fino al 1940, quando fu cambiato con Regio Decreto, era l'antico nome del Paese di San Giuliano (AR).

Festeggiamenti e Valori Sportivi

Al fischio finale, l'esplosione di gioia per i giocatori e i tifosi del San Giuliano ha dato il via ai meritati festeggiamenti e alle premiazioni. La serata è poi proseguita con il tradizionale "terzo tempo", un momento conviviale con vino e prodotti locali fortemente voluto dall'organizzatore del torneo, Romano Grotti, dirigente UISP Arezzo.

La finale dell'undicesima edizione del torneo "Il Bastardo" rimarrà nei ricordi come un esempio di sportività, passione e attaccamento al territorio, celebrando non solo il calcio dilettantistico, ma anche i valori di comunità e aggregazione che lo rendono unico.