Tau Altopascio -Arezzo Le pagelle di Giorgio Ciofini

23.04.2023 19:39 di Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: Giorgio Ciofini
Tau Altopascio -Arezzo Le pagelle di Giorgio Ciofini

Una volta per benedire il tripudio nell’anno del Centenario, un’altra per carità di Patria, ci tocca rifare le pagelle di gruppo. Col magone, dunque, togliamoci subito il dente, assegnando un bel 4 di gruppo (due voti in più perché si è appena vinto il Campionato) all’Arezzo inguardabile e inusitato di Ghivizzano. La località che ha dato i natali a Giovannini e alle “Mosche bianche”, decisamente non porta bene all’Arezzo, visto che proprio qui iniziarono le prime pene dell’annata, dopo le sei vittorie filate. Vinto il Campionato con tre turni di anticipo, ora c’è da onorare la grande stagione fino alla fine – aveva promesso Indiani. Insomma gli ultimi 3 turni e la Puole Scudetto. Di sicuro beccare la manita dal Tau, non è stato per niente onorevole e il modo migliore per cominciare il dopo Pianese. Intendiamoci.

La sconfitta del tutto inattesa (almeno nelle proporzioni) non cambia minimamente la sostanza del traguardo raggiunto, ma ci sta come il cavolo a merenda e fa male. Insomma non ci voleva proprio, non solo per i 250 tifosi al seguito, gli unici che meritano applausi, in questa domenica alla rovescia. Non ci voleva nemmeno per i seimila e passa, che erano accorsi al Comunale e sono rimasti a casa e seguito la partita su Teletruria, che è anche andata in tilt, per risparmiarci il quinto gol dei padroni di casa. Vera carità di Patria anche questo intervallo, con le pecorelle in campo. Detto che il signor Leorsini di Terni e la sua terna, sono state all’altezza dell’Arezzo di oggi, fischiettando e sbandierando a modo loro, resta la domanda: ma cosa hanno bevuto gli amaranto, per festeggiare la Vittoria? Si, è stato un Arezzo da palloncino, che Giovannini e Indiani, ora fermeranno per un controllo. Non è vero, infatti, che una prestazione del genere, non cambia niente. Cambia, invece, e tanto nella considerazione di chi, sta già pensando a costruire l’Arezzo dell’anno prossimo. Cioè una squadra che dovrà essere all’altezza della serie C e della parte sinistra della classifica, che non può scendere tanto in basso. Vero Guglielmo Manzo? Pertanto, raggiunto il traguardo, tutti i giocatori della rosa sono chiamati a guadagnarsi la conferma, in questo finale di stagione. Certo la prova di Ghivizzano, ha bocciato chi aveva giocato di meno (come Pretato, Arduini e Persichini) tre che, non ha caso, Indiani ha tenuto in campo per tutti i novanta di gioco.

Nessuno, però, si è salvato col Tau che, quando affronta l’Arezzo, diventa Bau. Tutti, compreso molti dei protagonisti di questa vincente stagione, sono rimasti molto al di sotto di loro stessi. Irriconoscibili, come l’Arezzo. Perfino Lazzarini, dopo due anni, ha fallito la sua prima partita in amaranto. Ma proprio questa considerazione finale, regala ottimismo in fondo a una domenica assurda e bestiale e un po’ ci consola, al pari del dopo Terranuova. Se, come si dice, sbagliando s’impara, dalla impossibile giornata di Ghivizzano, chi sta già programmando l’Arezzo che verrà, può ricavare indicazioni preziose, più che da un’altra vittoria in fondo inutile.