Atalanta-Fiorentina: tra gioia europea e delusione viola

Domenica 2 giugno si chiuderà il campionato di Serie A con il recupero della sfida tra Atalanta e Fiorentina, rinviata a marzo per il malore accusato da Joe Barone. La partita avrà un sapore particolare: da una parte, i nerazzurri festeggeranno con il loro pubblico la vittoria in Europa League; dall'altra, la squadra di Vincenzo Italiano, che lascerà Firenze a fine stagione, dovrà ancora una volta rinunciare al sogno di un trofeo.
C'è solo un sentimento che può essere più feroce della delusione: la felicità altrui nel momento della propria sconfitta. Con quel sadismo che solo lo sport sa esprimere, l'ultima partita del campionato metterà in scena le due facce del gioco: il sorriso dell'Atalanta e le lacrime della Fiorentina, la vittoria e la sconfitta. Non c'è nulla di più manicheo di una finale: o si vince o si perde.
La Dea di Gasperini si è trovata spesso dalla parte sbagliata della storia, perdendo due finali importanti. Ora, la Fiorentina si ritrova nello stesso guado da cui non riesce a tirarsi fuori. Eppure, la lezione è davanti agli occhi di Biraghi e dei suoi compagni: quando meno ci si aspetta di vincere, si può addirittura trionfare.
Italiano se ne andrà da Firenze, portando con sé una dose di legittimo sconforto che potrebbe condizionare la prossima stagione. Il nuovo allenatore avrà la mente sgombra dalle scorie di Atene e Praga, non avrà la fobia dei minuti finali e forse inizierà a cercare sulla cartina l'Europa, dove ad agosto l'Atalanta potrebbe addirittura alzare una seconda coppa, la Supercoppa.
Prima però c'è il congedo da questa stagione straordinaria, da celebrare con la sobrietà che richiede il rispetto per i vinti. C'è solo un sentimento che può inquinare la felicità più pura: la delusione altrui nel nostro momento di gioia, grazie a quell'empatia che a volte, proprio come il sadismo, solo lo sport sa esprimere.
C'era un concetto che il vecchio Gasperini, quello che perdeva le finali, ripeteva spesso: "o si vince o si impara". Forse è davvero così: Atalanta-Fiorentina non è la sfida tra chi ha vinto e chi ha perso una finale europea, ma tra chi l'ha vinta e chi sta semplicemente imparando a farlo.