Cesa, la 102ª Edizione tra Passione e Spettacolo

La Tradizione si Rinnova: Davide Quadriglia Trionfa nella 102ª Edizione del Circuito di Cesa
Quando la Valdichiana si sveglia per il Circuito di Cesa, non è solo una gara ciclistica: è una tradizione che si rinnova, un rito che celebra l'amore e la passione per la bicicletta. A scriverlo è Fausto Sarrini, un giornalista da sempre innamorato del ciclismo, che ha assistito a questa 102ª edizione del Circuito di Cesa. Organizzato magnificamente dal Gs Cesa guidato da Barbagli e Malentacchi, l'evento ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei più sentiti e longevi del ciclismo italiano. L'aria era elettrica, carica dell'entusiasmo di un pubblico numerosissimo, accorso lungo le strade per onorare una delle corse più antiche d'Italia, valida quest'anno come Trofeo Santa Lucia.
Con 100 corridori Elite e Under 23, in rappresentanza di 18 squadre – tra cui la nazionale ucraina, la spagnola Baix Ebre Tortosa e la britannica Zappi – la competizione si preannunciava durissima. Dopo una mattinata di pioggia, il sole ha squarciato le nuvole, illuminando un percorso impegnativo, che si snodava prima su un circuito di 26 chilometri e poi su un secondo di 15, caratterizzato dal temuto strappo di Marciano. Un tracciato selettivo, che non ha perdonato, riducendo il gruppo iniziale a soli 26 atleti capaci di completare la prova.
La corsa è stata sin da subito un'esplosione di aggressività e talento. Una fuga di 24 corridori nella prima parte ha scremato il gruppo, lasciando tutti gli altri a lottare per non perdere terreno. Ma il momento decisivo è arrivato quando cinque atleti coraggiosi – l'ucraino Hovorun, il colombiano Rubio, Archetti, Spanio e il nostro protagonista – hanno sferrato l'attacco decisivo. Tra loro, un ragazzo di appena 19 anni, al suo primo anno nella categoria: Davide Quadriglia, un nome da segnare per il futuro.
Proveniente da Dalmine, nel bergamasco, e tesserato per la Biesse Carrera, una delle formazioni più forti d'Italia, Quadriglia ha dimostrato una maturità impressionante. Nel finale, il quintetto si è ridotto a due: lui e l'instancabile Mykola Hovorun dell'Ucraina, autore di una gara straordinaria e sempre all'attacco. Ma sul rettilineo finale, il giovane talento bergamasco ha sfoderato la sua potenza, conquistando un successo spettacolare e di grande prestigio. Ha tagliato il traguardo con un tempo di 3h55'48", precedendo l'ucraino, mentre a 4 secondi è arrivato il colombiano Rubio e a 18 secondi un eccezionale Ilia Savekin, che con un ultimo giro formidabile ha quasi compiuto una rimonta incredibile.
La vittoria di Quadriglia si inserisce in un albo d'oro prestigioso, aperto nel 1922 dall'aretino Alighiero Burroni e arricchito dai nomi di campioni come Andrea Tafi ed Enrico Paolini, quest'ultimo vincitore 60 anni fa e tre volte campione italiano professionisti. E come dimenticare che nel 2015, proprio a Cesa, fu assegnata la maglia tricolore degli Elite, vinta da Milani.
La 102ª edizione del Circuito di Cesa non è stata solo una corsa, ma una celebrazione. La grande partecipazione di pubblico, la competitività dei corridori e la vittoria spettacolare di un giovane e promettente talento come Davide Quadriglia confermano che questa classicissima della Valdichiana ha un posto speciale nel cuore degli appassionati, pronti a tramandare questa passione di generazione in generazione.