UEFA Women’s Nations League : Spagna - Italia 2 - 3
SPAGNA-ITALIA 2-3 (1-0 pt)
SPAGNA (4-3-3): Coll; Battle, Paredes (dal 68’ Ivana), Aleixandri, Olga; Bonmatí (dal 46’ Gonzalez), Teresa, Hermoso; Caldentey, Paralluelo, Athenea (dal 46’ Garcia). A disp: Misa, Salon, Perez, Oihane, Navarro, Panedas, Oroz, Fiamma, Gabarro. Ct: Montse Tomè
ITALIA (5-3-2): Giuliani; Bergamaschi, Di Guglielmo (dal 91’ Salvai), Lenzini, Linari, Boattin; Caruso, Giugliano (dal 70’ Galli), Dragoni (dal 54’ Catena); Giacinti (dal 54’ Cantore), Cambiaghi (dal 91’ Piemonte). A disp: Baldi, Schroffenegger, Gama, Greggi, Severini, Bonfantini, Serturini. Ct: Andrea Soncin
Arbitro: Eleni Antoniou (GRE). Assistenti: Georgia Komisopoulou (GRE) e Vasilia Tsikilitari (GRE). Quarto ufficiale: Andromachi Tsiofliki (GRE).
Reti: 11’ Athenea (S), 46’ Giacinti (I), 57’ Cambiaghi (I), 64’ Linari (I), 76’ Gonzalez (S)
Un risultato storico, cercato, sofferto ma assolutamente meritato. L’Italia supera 3-2 la Spagna campione del mondo e festeggia questo straordinario successo sotto gli occhi dei 10mila spettatori dello stadio Pasaron di Pontevedra, increduli come le calciatrici di casa, travolte dal gioco e dal cuore delle Azzurre. Dopo lo svantaggio inziale, firmato da Athenea all’11’, nella ripresa la squadra di Soncin dilaga grazie alle reti di Giacinti, Cambiaghi e Linari. Il gol di Gonzalez permette alle Furie Rosse di credere nella contro-rimonta, ma di fronte a questa Italia c’era poco da fare.
Una serata da incorniciare, che permette alle Azzurre di raggiungere la Svezia a quota 7 punti e di continuare la rincorsa al secondo posto del girone di Nations League. Tutto si deciderà martedì sera, con la Nazionale attesa dall’appuntamento di Parma (ore 19, Rai Sport) con la Svizzera. In caso di successo e di contestuale sconfitta o pareggio della Svezia contro la Spagna, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo, scavalcando in classifica le scandinave e festeggiando la permanenza nella Lega A senza dover passare dalle insidie del playoff.
Subito dopo il fischio finale arrivano i complimenti del presidente della FIGC: “Prestazione straordinaria - dichiara Gravina entusiasta - complimenti alle Azzurre e al Ct: contro le campionesse del mondo in carica hanno compiuto una vera e propria impresa. È stata scritta una splendida pagina di storia del calcio femminile italiano”.
Un concetto ribadito anche dallo stesso Soncin, che sottolinea: “È stata una grandissima emozione, siamo venuti qui con la consapevolezza di poter fare un'impresa. È un risultato storico, come detto dal presidente Gravina le ragazze hanno scritto una pagina bellissima della storia del calcio italiano. Questa partita deve darci convinzione e fiducia in vista del futuro, perché tutti insieme possiamo fare grandi cose”.
La partita. Soncin opta per lo stesso schieramento tattico utilizzato nella gara d’andata, un 3-5-2 che in fase di non possesso - per contenere la velocità e la tecnica delle spagnole - diventa un 5-4-1. In difesa, accanto alle confermatissime Linari e Lenzini, gioca Di Guglielmo, che rispetto ai 90’ di Salerno accentra la sua posizione per prendere il posto dell’infortunata Bartoli. Sulle fasce ci sono Bergamaschi e Boattin, a centrocampo il trio ‘mondiale’ formato da Caruso, Giugliano e Dragoni, che non scendeva in campo dal 1’ dall’ultima partita del torneo iridato. In attacco spazio a Giacinti e Cambiaghi, confermata nell’undici iniziale dopo l’ottima prova con la Svezia.
La Spagna risponde con il classico 4-3-3, con Tomè che rilancia dall’inizio Hermoso e Paralluelo, entrate nella ripresa nel confronto vinto poco più di un mese fa proprio grazie alla rete a tempo quasi scaduto della centrocampista del Pachuca.
A partire forte questa volta è l’Italia, che con coraggio va a pressare nella metà campo avversaria, creando la prima occasione da gol dopo appena un minuto con una conclusione dalla distanza di Boattin, terminata sopra la traversa della porta difesa da Coll. La reazione delle padrone di casa è veemente e, dopo la rete annullata per fuorigioco a Caldentey, all’11’ le Furie Rosse trovano il vantaggio con Athenea: la 22enne attaccante del Real Madrid si mette in proprio sull’out di destra, supera in velocità Boattin e da posizione defilata fa partire un bolide di destro che finisce la sua corsa sotto al sette, non lasciando scampo all’incolpevole Giuliani.
Il gol libera la testa e la fantasia delle campionesse del mondo, che riprendono a palleggiare con la solita abilità non riuscendo però a trovare la crepa nel muro azzurro. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti, ma la notizia dell’1-0 della Svizzera sulla Svezia costringe l'Italia a rientrare in campo alla ricerca del pareggio.
Detto, fatto. La ripresa si apre con il venticinquesimo centro in Nazionale di Giacinti, che dopo aver colpito le scandinave ‘mata’ anche la Spagna: l’attaccante della Roma è bravissima a sfruttare l’assist di Caruso con uno stop orientato che le permette di rientrare sul destro e di far partire una conclusione a giro dal limite dell’area finisce la sua corsa sul secondo palo lasciando immobile Coll. Da quel momento, oltre alla pioggia, anche l’Italia aumenta l’intensità della sua azione: l’ingresso in campo di Cantore e Catena - entrate al posto di Giacinti e Dragoni - permette alla squadra di Soncin di riprendere a pressare con convinzione, ed è proprio sul disimpegno sbagliato della retroguardia avversaria che le Azzurre raddoppiano. Giugliano approfitta dell’erroraccio di Paredes e con un delizioso cross trova libera al centro dell’area Cambiaghi, che di testa realizza il suo primo centro in Nazionale maggiore.
Il secondo tempo da sogno dell’Italia prosegue con il calcio d’angolo battuto da Caruso e la spizzata dell’inesauribile Cambiaghi che permette a capitan Linari di avventarsi sul pallone per realizzare il più facile dei gol. Il difensore giallorosso corre verso la panchina per celebrare il momento insieme a tutto il gruppo azzurro. Ma le iberiche, per evitare la terza sconfitta dell’anno, si riversano in avanti e al 76’ riaprono il match con la bella conclusione della neoentrata Gonzalez. Qualche istante dopo è Galli, anche lei entrata da poco, ad andare vicinissima al colpo del ko con un sinistro deviato miracolosamente in corner dal portiere del Barcellona. Nei minuti finali l'Italia respinge tutti i tentativi spagnoli con grande autorità: questa sera nel recupero non arriva la beffa, e al fischio finale scatta la grande festa al centro del campo. Un abbraccio liberatorio, gioia vera a forti tinte azzurre.