Semplici si Svela ad Arezzo: Dalle Promozioni Toscane alla Grande A

Leonardo Semplici Emozione e Rivelazioni: Successo All'Ultimo Atto del Festival del Calcio Italiano ad Arezzo!
Arezzo – Si è conclusa con un successo clamoroso di pubblico ed entusiasmo la quattordicesima edizione del Festival del Calcio Italiano, la kermesse sportiva ideata e condotta dal giornalista Donato Alfani. L'ultimo, attesissimo appuntamento si è tenuto presso l'Auditorium AIA dello Stadio Città di Arezzo, mettendo in scena l'incontro "I protagonisti del calcio si raccontano" con un ospite d'onore di altissimo profilo: l'allenatore Leonardo Semplici.
Davanti a una platea interessata e partecipe, l'ex tecnico di SPAL e Cagliari si è svelato, ripercorrendo le tappe cruciali di una carriera che lo ha proiettato dai campi dilettantistici ai palcoscenici della Serie A, sempre all'insegna di passione e professionalità.
Il "Decollo" dal Valdarno e l'Amore per Arezzo
Il racconto non poteva che partire dal Figline degli anni 2000, l'esperienza definita da molti come il suo vero "decollo". Sotto la presidenza Farruggio, Semplici traghettò la formazione gialloblù valdarnese dall'Eccellenza Toscana fino ai professionisti in C1, un'impresa che gli aprì le porte del grande calcio.
L'allenatore ha ribadito il suo profondo legame con la città di Arezzo, dove è tornato con grande piacere: «Come calciatore ho avuto la fortuna di conquistare qui una promozione dalla Serie C alla B con Serse Cosmi. Poi, da allenatore, sono stato in una piazza importante e ad Arezzo raggiungemmo i play-off. Ho avuto modo, come prima esperienza vera, di capire il funzionamento del calcio. Ritorno sempre con piacere ad Arezzo, dove ho tanti amici».
Dalla SPAL alla Fiorentina: Il "Pedigree" dell'Allenatore
Semplici si è concesso ai microfoni svelando aneddoti e concetti cruciali della sua filosofia. «Il mio ricordo migliore è la partita con la S.P.A.L. in cui abbiamo ottenuto la promozione», ha confessato, sottolineando come gli ingredienti per il successo siano «l’incoscienza, la fortuna ma soprattutto una società che ti permetta di lavorare».
Il legame con la Fiorentina è un altro tassello emozionante: «Mio padre era tifosissimo della Fiorentina e innamorato di Antognoni: ho seguito la squadra viola da tifoso e l’ho successivamente allenata nella Primavera», un'esperienza formativa che lo ha visto lanciare talenti come Bernardeschi e Mancini. Riflettendo sul mestiere, ha aggiunto: «L'allenatore ha sempre molte responsabilità, non solo quelle legate ai giocatori».
L'evento, arricchito dalla presenza del Direttore Sportivo dell’Arezzo Calcio, Aniello Cutolo, e del delegato CONI Arezzo, Alberto Melis, ha confermato la vocazione del Festival.
Donato Alfani, ideatore e project manager, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione, giunta alla quattordicesima edizione: «Questa manifestazione è una festa dello sport che coinvolge anche il CONI in giorni intensi e bellissimi. Per raccontare non solo il calcio giocato, ma anche ogni suo risvolto, che è la soddisfazione più bella. Leonardo Semplici, che è uno dei fuoriclasse del calcio, ha giocato oltre che allenato ad Arezzo ed oggi ci onora della sua presenza».
L'edizione 2024 si chiude dunque con un bilancio eccellente, suggellato dalle parole di Semplici e dalla conferma che il Festival del Calcio Italiano è un punto di riferimento fondamentale per celebrare la storia, i protagonisti e i valori più autentici del nostro sport.