Fair Play: Non Un Gesto, Ma Un Valore Quotidiano
Parte II: L'Impegno per il Fair Play e la Formazione degli Atleti
La seconda parte della convention ha focalizzato l'attenzione sulla responsabilità collettiva nel creare un ambiente sportivo positivo e sui valori che devono guidare la crescita dei giovani atleti.
Il Contributo Positivo di Tutti
Il presidente Marco Treghini e i dirigenti dell'Olmoponte hanno ribadito l'impegno del club nel promuovere l'etica sportiva, riconoscendo che il calcio giovanile è innanzitutto una scuola di vita. La necessità di un "contributo positivo" da parte di tutti – tecnici, dirigenti, tesserati e famiglie – è stata la chiave di volta dell'incontro. Solo attraverso una sinergia basata sul rispetto reciproco si può garantire che i giovani atleti crescano "bene".
Il Fair Play: La Vera Regola del Gioco
Un momento cruciale è stato dedicato all'interpretazione del Fair Play. Lontano dall'essere solo un concetto astratto o un gesto occasionale, il Fair Play è stato definito come l'atteggiamento costante di lealtà, correttezza e rispetto che deve permeare ogni singola azione in campo e fuori.
Per i giovani sportivi, il Fair Play si traduce in azioni concrete e fondamentali:
Rispettare ogni decisione dell'arbitro, accettando l'errore come parte del gioco e riconoscendo il suo ruolo di garante delle regole.
Aiutare l'avversario in difficoltà, anziché approfittarne.
Accettare la sconfitta con dignità e celebrare la vittoria con modestia, evitando provocazioni.
Riconoscere il merito dell'avversario dopo un bel gesto tecnico.
Il Fair Play, in questa prospettiva, non è solo una norma etica, ma lo strumento che permette ai ragazzi di trasformare la competizione in una preziosa occasione di crescita personale. La partita, dunque, diventa un momento formativo in cui si impara non solo a giocare bene a calcio, ma a diventare cittadini responsabili.
L'incontro si è concluso con l'auspicio che questo dialogo rappresenti il primo passo di una collaborazione continua tra l'Olmoponte Santa Firmina e l'AIA di Arezzo, con il fischietto che non è visto come un antagonista, ma come un elemento essenziale per la regolarità e la festa dello sport.
