La partita di mister Bucchi tra tattica e sfortuna
Analisi tattica: La gestione della gara di mister Bucchi
AREZZO - La sconfitta interna contro il Guidonia per 0-1 ha sollevato interrogativi sulla gestione della partita da parte di mister Cristian Bucchi. Dalla pressione iniziale all'assedio finale, il tecnico amaranto ha provato diverse soluzioni per scardinare la difesa avversaria, ma senza successo.
La pressione iniziale e il fulmine del Guidonia
L'Arezzo è partito con l'atteggiamento giusto, aggredendo gli spazi e mettendo sotto pressione il Guidonia sin dai primi minuti. Con il 4-3-3, Bucchi ha cercato di sfruttare la dinamicità di giocatori come Guccione e Pattarello per creare superiorità sulle fasce. La squadra ha risposto bene, conquistando calci d'angolo e sfiorando il gol.
Tuttavia, il calcio sa essere crudele. Il vantaggio del Guidonia è arrivato al 21' su un'azione apparentemente innocua. Una rimessa laterale giocata velocemente ha colto di sorpresa la difesa amaranto, e la rete di Spavone ha ribaltato l'inerzia della gara. A questo punto, l'Arezzo si è trovato a dover inseguire, un ruolo insolito in questa stagione.
Le mosse di Bucchi e la fase di stallo
Dopo il gol, il Guidonia si è chiuso in un solido 3-5-2, abbassando il baricentro e affidandosi alle ripartenze. L'Arezzo ha provato a reagire, ma ha trovato difficoltà a superare il muro difensivo laziale. I tentativi di Ravasio e Tavernelli sono stati respinti o imprecisi.
Nell'intervallo, Bucchi non ha cambiato il modulo, ma ha chiesto ai suoi di aumentare l'intensità e la velocità di manovra. La ripresa ha visto un Arezzo più determinato, con un'occasione clamorosa di Iaccarino sventata da un miracolo del portiere Mazzi.
Il forcing finale e il cambio di modulo
Per dare una scossa definitiva alla squadra, a metà del secondo tempo Bucchi ha deciso di cambiare. Ha abbandonato il 4-3-3 per un più offensivo 4-2-4, inserendo il secondo attaccante, Cianci, al posto del centrocampista Guccione. Questa mossa aveva l'obiettivo di mettere pressione alla difesa avversaria con due punte di ruolo, Ravasio e lo stesso Cianci.
Il cambio di modulo ha dato i suoi frutti in termini di occasioni create. L'Arezzo ha continuato a spingere, con Mawuli a centrocampo a dare più spinta e Varela e Dell'Aquila a dare freschezza in attacco. La squadra ha messo sotto assedio l'area del Guidonia, ma la sfortuna e un superbo Mazzi hanno negato il gol in più occasioni. Il salvataggio sulla linea di Malomo, le parate su Iaccarino e Mawuli e il doppio intervento nel finale su Arena e Dell'Aquila dimostrano che l'Arezzo ha creato i presupposti per il pareggio, ma il risultato è rimasto bloccato sullo 0-1.
Nonostante la sconfitta, l'Arezzo ha mostrato carattere e determinazione, non arrendendosi mai. Ora la squadra e il mister dovranno analizzare gli errori commessi e prepararsi al meglio per la prossima, difficile, trasferta.
