Il "sacro fuoco" di Indiani: passione e successi del Livorno

Le parole di mister Indiani: passione, determinazione e un gruppo straordinario
Le parole di mister Paolo Indiani dopo la vittoria per 2-1 del Livorno contro il Bra, nella semifinale d'andata della Poule Scudetto, rivelano la sua profonda filosofia. Ai microfoni di Amaranta.it, il tecnico ha spiegato come la determinazione e l'amore per il calcio siano i pilastri che guidano le sue scelte, permettendogli di trasmettere alla squadra un'energia vincente che ha portato all'ennesimo successo della sua carriera.
«Finché c'è il sacro fuoco del pallone voglio andare avanti e divertirmi», ha affermato Indiani, evidenziando la sua passione autentica che si traduce in risultati sul campo. La sua squadra ha mantenuto alta la concentrazione e l'intensità anche dopo quasi due mesi dalla conquista matematica del titolo, dimostrando una professionalità fuori dal comune.
Un gruppo che non conosce rilassamento
L'allenatore amaranto ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'atteggiamento dei suoi giocatori. Nonostante il campionato sia stato vinto il 6 aprile, il gruppo ha continuato ad allenarsi e a giocare al massimo. «Sono contento perché questa squadra ha vinto il campionato il 6 aprile, sono passati quasi due mesi, si allenano sempre al massimo e i risultati si sono visti anche oggi. E come oggi anche col Forlì o a San Benedetto. Questo è veramente un gruppo straordinario ed è per me un grand onore averli allenati», ha dichiarato Indiani.
Questa costanza di rendimento è un segno distintivo della gestione di Indiani, che è riuscito a mantenere alta la motivazione della rosa in un periodo in cui un calo di tensione sarebbe stato naturale.
Il legame speciale con la tifoseria
Un momento toccante dell'intervista è stato il gesto che il mister ha rivolto alla tribuna al termine della partita. Il saluto ai sostenitori amaranto è stato un ringraziamento per l'affetto ricevuto durante tutta la stagione, un legame che va oltre i risultati sportivi. «Era l'ultima partita che giocavamo in casa e ci tenevo a salutare tutti perché hanno avuto sempre grande affetto per me. Anche oggi a Tirrenia mentre correvo si è fermata un'auto per ringraziarmi. Mi sentivo di doverli ringraziarli, sperando ci siano altre due gare da giocare, anche se non in casa», ha spiegato il tecnico. Questo episodio evidenzia la stima reciproca e il profondo legame emotivo tra Indiani e la comunità livornese.
Credit Foti Novi