A Tu x Tu con Roberto Fani al microfono di Romina Ermini

Roberto Fani : "Il gruppo, la forza della squadra dal punto di vista di compattezza e di unità di intenti nel raggiungimento dell'obiettivo". 
15.11.2022 15:56 di Antonio Bruno   vedi letture
Fonte: Romina Ermini
A Tu x Tu con Roberto Fani al microfono di Romina Ermini

"... Pagine di storia importanti che sono state scritte con delle emozioni Indimenticabili... " 

"... Quello che noi siamo è il frutto dell'esperienza che abbiamo vissuto.. " 

Queste alcune delle frasi del nostro disponibilissimo, gentilissimo, competente e professionale Mister della Castiglionese Roberto Fani, il quale  ha risposto in maniera molto esaustiva alle domande che gli ho rivolto.. Punti interrogativi semplici ma pieni di sentimenti allo stesso tempo... 

1) Quali sono stati i punti di forza per la conquista del campionato di Eccellenza?

"Il gruppo, la forza della squadra dal punto di vista di compattezza e di unità di intenti nel raggiungimento dell'obiettivo. 

Siamo stati bravi come società nell'allestire una rosa con un perfetto mix tra persone esperte e giovani e con grandi valori umani, che hanno saputo mettere l'obiettivo di squadra davanti ai propri obiettivi personali, tanto è vero che, ed è stata la cosa più difficile dal mio punto di vista come allenatore, far sì che i giocatori facessero qualcosa in più per vincere il campionato, con la consapevolezza che questo, magari, li avrebbe portati a non far parte più del progetto Castiglionese... è stata una grande soddisfazione e una grande forza che queste persone, uomini, squadra, mi hanno regalato e che non smetterò mai di ringraziare. 

Hanno fatto una grande cosa l'anno scorso, non è stata solo la vittoria del campionato, la squadra non ha mai mollato fino all'ultimo, facendo risultati numerici importanti, partite giocate, percentuali di vittorie, difatti si è arrivati a numeri che non c'è quasi eguali, solo in una stagione, quindi la squadra dell'anno scorso mi ha fatto la storia della Castiglionese a livello di risultati... Era una squadra per vincere la Promozione e, come ti dicevo, il passaggio in eccellenza, dove cambiano i ritmi e si è dovuto ringiovanire tanto, quindi molti artefici della vittoria dell'anno scorso non ci sono più... "

2) La partita di quest'anno che vorresti disputare di nuovo...

" Sicuramente quella con la Colligiana, perché non l'abbiamo giocata.. credo sia un record, in questo caso negativo, subire 2 reti in un minuto e mezzo ad inizio partita... Magari durante la gara può succedere, ma in questo caso penso sia una cosa che non ha eguali nella storia del calcio... Perché successo non è dato saperlo, sicuramente ci abbiamo messo del nostro, dopo un minuto e mezzo essere sotto di 2 goal è incredula come situazione, anche se abbiamo cercato di entrare in partita e magari, se ci fossimo riusciti un pochino prima, avremmo fatto qualcosa di meglio, ma la colligiana ha avuto occasioni anche per il terzo goal e quindi diciamo è andata così, i 2 goal hanno condizionato tutto il resto"

3)In 2 anni la vittoria del campionato di Eccellenza, il traguardo serie D lo vedi già tra gli obiettivi raggiungibili in egual misura?

"Il progetto era quello di vincere la promozione in 2 anni e poi, nei 2 anni successivi, provare a vincere il campionato di Eccellenza, progetti della società che ho sposato in pieno. 

Il primo obiettivo raggiunto, anche se in realtà, solo primo anno giocato, visto lo stop Covid, dopo 2 giornate. 

Il programma prevede 2 anni per gettare le basi per allestire una squadra che il prox anno possa competere per la vittoria del campionato e quindi quest'anno allestire una squadra giovane con valori che credo abbiamo centrato e che possa disputare un bel campionato e dare le basi per provare a fare qualcosa di più la prossima stagione. 

4)Se ti dico Sinalunghese cosa pensi?

 "... Penso a degli anni di grandi soddisfazioni, immense soddisfazioni, di anni in cui è stata scritta la storia della Sinalunghese e personale, ma è di tutti quelli che hanno partecipato in quegli anni. 

Grande orgoglio, grandi emozioni e rapporti interpersonali coi vecchi dirigenti e giocatori che porterò sempre nel cuore. 

Purtroppo alcuni di questi dirigenti non ci sono più e questo mi fa un grande dispiacere. 

Mi dici Sinalunga vedo pagine di storia importanti che sono state scritte con delle emozioni Indimenticabili. 

Sono stati sei anni in due blocchi da 3,dove i primi 3 è stato la vittoria del campionato di Promozione, il passaggio in Eccellenza per merito. 

Gli anni successivi facendo record come punti, goal, vittorie e quant'altro, la stessa cosa è avvenuta gli anni successivi nel campionato di Eccellenza e siamo arrivati ad uno, due punti dalla prima... l'anno dopo arrivati sesti, ma era l'anno della Pistoiese, poi la Pianese lo vinse col record di punti e in quell'anno facemmo più punti dell'anno precedente, un campionato importante. 

E poi l'anno di assestamento, la cavalcata dei play off nazionali, una cosa indimenticabile, che a livello emotivo ha coinvolto l'intera vallata, perché eravamo la piccola società, un po' di 'giocatori sconosciuti' che affrontavano una realtà importante, anche la calatura economica era totalmente diversa e noi, piccoli contro i grandi, abbiamo fatto veramente un'impresa e portare la Sinalunghese in serie D è stata una cosa epica. 

L'anno dopo abbiamo provato a rimanere in categoria, confermando tutta la squadra di Eccellenza, continuando ad allenare la sera, cosa che è difficile poter fare in serie D contro squadre che hanno giocatori professionisti, per cui la qualità non solo tecnica, ma anche dal punto di vista fisico, di preparazione, di reattività mentale, notevolmente superiore all'eccellenza, malgrado questo, credo che abbiamo fattoun grosso campionato e se non si fosse fatto male il nostro bomber Lucatti, nel girone di ritorno probabilmente ci saremmo anche salvati, invece abbiamo vinto lo spareggio col Viareggio e purtroppo caduti con lo Scandicci in maniera un po' rocambolesca, però facendo tanti punti, punti che negli anni precedenti ci avrebbero salvato, ma che non sono stati sufficienti. 

Dal mio punto di vista una buona stagione, anche per i mezzi e le disponibilità nostre, era già un'impresa giocare i play out fino in fondo".

5) Nel tuo passato da calciatore, i mister che ti hanno lasciato il segno.

"Tutti, non è una frase scontata, si apprende in positivo e in negativo da tutte le esperienze e tutti gli allenatori, quello che noi siamo è il frutto dell'esperienza che abbiamo vissuto. 

Ho cercato d prendere il meglio da tutti, sicuramente anche la partecipazione all' A.I.A.C di Arezzo, il fatto di ritrovarsi e confrontarsi, incontri con allenatori più importanti che hanno fatto serate e parlato (⅔di certi argomenti, ti fanno fare riflessioni che ti portano a fare modifiche al tuo modo di pensare e agire, quindi tutti hanno lasciato una traccia, chi più chi meno, tutti continueranno a lasciarla, siamo sempre in continua evoluzione, quello che siamo oggi è sicuramente diverso da quello che pensiamo che saremo domani, perché nel frattempo avremo vissuto altre esperienze"

6)Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere la carriera calcistica? 

"Consiglio di non parlare di carriera, perché è un approccio totalmente sbagliato...se uno va a giocare perché ha un sogno fa benissimo, perché i sogniti permettono di raggiungere obiettivi, ma pensare di giocare a calcio, pensando di fare il calciatore è un'idea da smontare, perché incontrandosi con la realtà potresti rimanere talmente deluso da abbandonare il calcio. 

Il calcio è uno sport bellissimo, è una passione che ti prende completamente e non ne puoi fare poi a meno, non solo del gioco, ma dell'ambiente in cui vivi, malgrado non sia sempre un ambiente limpido, meritocratico, però ti fa instaurare delle relazioni e ti fa vivere emozioni che poi non ne puoi fare più a meno. 

Diventa una passione a 360 gradi, però senza assolutamente aspettative perché purtroppo non è meritocratico, non sempre arriva il migliore, sono tante le componenti non belle... ai ragazzi, ma soprattutto ai genitori dico di non fasciarsi la testa nell'avere chissà quali aspettative, ma viversi il calcio per la bellezza che è, sperando di toglierci le più grandi soddisfazioni ". 

Con queste parole rappresentanti la vera realtà ringrazio nuovamente Mister Roberto Fani e ovviamente Antonio Bruno al quale non smetterò mai di dire grazie.