Non solo Campo: La Forza dell'Arezzo Parte da Assisi

Arezzo ad Assisi: Spiritualità, Condivisione e Identità Amaranto
ASSISI – Non solo allenamenti, tattiche e schemi. L'Arezzo ha scelto di arricchire la propria preparazione in vista del campionato con un'esperienza unica, un viaggio nel cuore della spiritualità francescana: Assisi. Lontano dal fragore del campo, la squadra ha vissuto una giornata di profondo raccoglimento, un momento prezioso per rafforzare i legami e l'identità del gruppo, in un connubio che unisce sport e valori umani.
Guidati da Don Alvaro, i colori amaranto sono stati accolti nella maestosa Basilica di San Francesco. Ad accompagnare il gruppo in un percorso di scoperta e ascolto c'erano Don Rafael e Don Giulio, che hanno illustrato la storia e il significato di un luogo non solo patrimonio dell'umanità, ma anche simbolo universale di pace. I giocatori, il mister e lo staff hanno potuto immergersi in un'atmosfera di tranquillità e ispirazione, lontana dalla pressione e dall'agonismo, riscoprendo il valore del silenzio e della riflessione collettiva.
Un gesto di vicinanza e appartenenza
A sottolineare l'importanza di questa iniziativa c'era anche la famiglia Manzo. Il presidente ha voluto suggellare la giornata con un gesto significativo, donando una maglia ufficiale del Cavallino ai frati della comunità in segno di gratitudine e di vicinanza. Un omaggio che rafforza il legame tra il club e il territorio, ma anche tra la squadra e la comunità religiosa che l'ha accolta.
Questa visita si inserisce in una tendenza sempre più diffusa nel calcio italiano, dove diverse squadre scelgono di integrare la preparazione atletica con momenti di crescita spirituale e personale. Esperienze come il ritiro del Napoli a Pompei o la visita della Roma a San Giovanni Rotondo dimostrano come il legame tra sport e spiritualità possa essere un valore aggiunto nella costruzione di un gruppo unito, consapevole e resiliente.
La stagione che attende l'Arezzo si preannuncia intensa e ricca di sfide. La visita ad Assisi non è stata solo una pausa, ma una vera e propria tappa di un percorso che mira a costruire una squadra non solo forte sul piano tecnico e atletico, ma anche solida sui valori profondi della condivisione e del rispetto. Perché un cammino che parte da un'identità forte e condivisa è la base per affrontare qualsiasi sfida.